fabio bianchi - Francesco Vaglica

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fabio bianchi

FRANCESCO VAGLICA
 
Svelare l'accadimento è concedere che porzioni di incomprensibile siano scoperte.
L'operazione di assemblaggio compiuta dalla nostra percezione procede compattando inquadramenti e blocchi materici ,assetti di piani e contenuto:qualsiasi sia il metodo tecnico utilizzato,tanto più se si tratta di pittura o disegno.
Pur non amando utilizzare citazioni e dintorni alcune volte necessitano.
da Mark Rothko proviene: "Nel suo senso originale ,il termine disegno significa progetto o intenzione, o meglio :il soggetto o il disegno è quanto l'artista desidera esprimere nel quadro".
VAGLICA  procede per una strada a tratti assimilabile a questa prospettiva.
Concedere che porzioni di un insieme siano manifeste non implica dover esplicare la totalità in ogni sua parte.
La simultaneità della dichiarazione è dono della regia che gestisce e organizza la sua espressione. VAGLICA conosce molto bene le leggi che regolano la composizione e con parsimonia attinge da tale nettare,senza slanci o eccessi di presunzione.
L'artista non procede seguendo traiettorie tese a completare o a comprimere.
Il dialogo resta aperto,la narrazione è introdotta,mai condotta alla completezza più irreversibile.
Il disegno non si fa abbozzo del progetto ,il tratto segnico si avvale di una autonoma componente esplicativa :non chiede di essere sostenuto da ulteriori e successivi passaggi,ribadito,energizzato.
Il segno è sostenuto dal suo stesso impianto,dal tratto incisivo che già in se è contenuto.
L'auto-completezza di tal gesto fortifica la struttura,ne sorregge l'indipendenza.
 
 
Fabio Bianchi
 
 
FRANCESCO VAGLICA
 
JELMONI STUDIO GALLERY
 
dal 27 settembre al 14 ottobre 2014
 
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